L’HACCP , acronimo di “Hazard Analysis and Critical Control Points” (Analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo), è un sistema fondamentale per garantire la sicurezza alimentare.

Questo approccio scientifico, obbligatorio per tutte le attività che manipolano, trasformano o distribuiscono alimenti, si concentra sulla prevenzione dei pericoli legati alla salute attraverso il monitoraggio e il controllo rigoroso delle fasi di produzione e distribuzione degli alimenti.

La normativa HACCP è fondamentale per ridurre i rischi di contaminazione, tutelare la salute dei consumatori e conformarsi alle leggi sanitarie.

Cosa è il corso HACCP, a chi è destinato e quando va aggiornato?

Tutti gli operatori del settore alimentare, dai responsabili ai dipendenti, devono essere formati sulla sicurezza alimentare tramite un corso HACCP.
In particolare il corso è obbligatorio per chi manipola gli alimenti in modo diretto, come cuochi, camerieri, addetti alla preparazione e vendita di cibi.
Inoltre, il corso deve essere aggiornato periodicamente per garantire che il personale sia sempre a conoscenza delle ultime normative e delle buone pratiche igieniche.

Le sanzioni per chi non rispetta le norme di sicurezza alimentare

Il mancato rispetto delle normative HACCP può comportare pesanti sanzioni amministrative e penali, tra cui:

  1. Sanzioni amministrative pecuniarie:
  • Mancata o non corretta applicazione dei sistemi e/o delle procedure HACCP: da 1.000 a 6.000 euro
  • Mancata redazione del manuale HACCP o non corretta compilazione delle schede di autocontrollo : da 1.000 a 6.000 euro
  • Manuale HACCP irregolare o non aggiornato: da 500 a 3.000 euro
  • Scarsa igiene personale degli addetti o pulizia carente nei locali: da 500 a 3.000 euro

2. Sequestro dei prodotti: Se vengono individuati alimenti non conformi alle normative di sicurezza

3. Chiusura temporanea o definitiva: L’attività potrebbe essere sospesa o addirittura chiusa in caso di gravi irregolarità.

4. Perdite di licenze e autorizzazioni: Le imprese possono perdere le licenze necessarie per operare nel settore alimentare.

Pertanto, è fondamentale rispettare rigorosamente le normative e formare adeguatamente il personale.

Case Study

Ristorante del Monfalconese

CONTESTO

Capesante, mazzancolle e calamari. E ancora tranci di salmone, salami, salsicce e altri insaccati. Sono alcuni dei prodotti alimentari sequestrati dal personale militare della Guardia Costiera nella cucina di un ristorante del Monfalconese (i responsabili dell’operazione non hanno fornito indicazioni più dettagliate sul nome e l’indirizzo).

Prodotti destinati ad essere cucinati e serviti ai clienti nonostante le loro condizioni di conservazione fossero decisamente inappropriate. Gravi infatti le irregolarità emerse durante le ispezioni effettuate dalla Capitaneria di porto della città dei cantieri. Irregolarità che hanno fatto scattare a carico del gestore due sanzioni amministrative del valore complessivo di 3.500 euro.

LE CRITICITA’

Durante il controllo, eseguito con il supporto del personale sanitario dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontinaper le materie di specifica competenza, sono emerse nel dettaglio delle criticità legate sia alla tracciabilità del prodotto ittico che al mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie previste dai protocolli HACCP.

Al termine delle verifiche gli uomini della Capitaneria hanno eseguito un sequestro amministrativo di circa 40 chilogrammi di prodotti ittici, tra cui mazzancolle calamari e salmone, poichè privi della documentazione attestante la tracciabilità, requisito essenziale per garantirne la provenienza e la sicurezza alimentare. Ma non finisce qui.

Nel corso del blitz sono stati sequestrati anche altri 50 chilogrammi di prodotti alimentari, non riconducibili al pesce fresco. Tra questi molluschi come le pregiate cappesante, nonchè insaccatimisti e vari tagli di carne. Anche in questo caso è scattato il sequestro per la mancata osservanza delle norme di corretta conservazione e gestione prevista dal piano di autocontrollo HACCP.

LE SANZIONI

Nei confronti del titolare dell’esercizio, come detto, sono state elevate due sanzioni amministrative per un importo complessivo di 3.500 euro.  Il personale sanitario intervenuto ha inoltre imposto una serie di prescrizioni igienico-sanitarie, che dovranno essere temperate entro la fine del mese per evitare ulteriori provvedimenti sanzionatori o restrittivi.

Conclusioni

Questo Case Study dimostra come la mancata osservanza delle norme HACCP possa avere gravi conseguenze per la salute dei consumatori e per la reputazione dell’attività.

E’ fondamentale che le aziende alimentari implementino un sistema HACCP efficace e che il personale sia adeguatamente formato per garantire la sicurezza alimentare.

L’adozione del sistema HACCP non è solo un obbligo legale, ma una responsabilità verso la salute dei consumatori e il benessere dell’attività stessa.

Se vuoi richiedere una consulenza  per implementare correttamente l’HACCP e proteggere la tua attività compila il form in basso

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